La Buona Conoscenza rende fratelli

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Questa introduzione ci costringe a soffermarci un momento sul concetto di fraternità, di fratellanza e di fratello. Quanti di voi hanno una sorella o un fratello? Quando e perché utilizziamo il concetto di fratellanza o fraternità? Spesso viene utilizzato il concetto di fratellanza al di là dei confini dei legami di sangue o della cerchia familiare, non è vero?

Le origini del termine si ritrovano dell’antico Sanscrito “bhratar” da cui è derivato “frates” in latino, “brother” in inglese e fonemi simili nelle lingue germaniche. “Hermano” ha origine dal termine “germano” che significa "fratello pieno", cioè da stessa madre e stesso padre.

Il significato originario dal Sanscrito significa “colui che sostiene”. Quindi una specie di secondo padre (con cui condivide l’etimologia). Un fratello “ti sostiene”.

In effetti, nella maggior parte dei casi, quando esprimiamo fratellanza con qualcuno che non è geneticamente nostro fratello o nostra sorella, vogliamo esprimere un concetto tra i più elevati nelle relazioni interpersonali. Vogliamo dire che nella nostra vita, la relazione che ci lega a questa persona, la rende unica e speciale al punto da sentirla come un fratello.

Esistono naturalmente anche altre relazioni di parentela molto strette che hanno la loro origine nella famiglia, allargata o ristretta che sia. Tuttavia, quando ti scelgo come fratello e ti sento come tale, ti elevo di rango e ti pongo nella cerchia degli affetti più stretti ed importanti della mia vita.

In un certo senso, ti permetto di emergere dall’oceano delle relazioni umane che mi circondano e di manifestarti a me. E ti restituisco l’energia in quella comunicazione che ci accomuna e che ci rende reciprocamente, speciali. Cioè ti sto dando caratteristiche di umanità e di parità con ciò che sperimento come umano. Ti sto rendendo umano.

“Io esisto perché tu esisti e viceversa”: siamo in molti a risuonare positivamente con queste parole di Silo. Stiamo riconoscendo che la nostra esistenza è vissuta e testimoniata attraverso l’esistenza degli altri ma, a questo punto, concorderemo che questi altri non sono delle entità astratte.

Cosicché, questo sentimento di fratellanza, diventa una direzione, un’aspirazione, una visione della società e dell’essere umano che noi umanisti vogliamo recuperare e affermare con forza dopo che per più di 200 anni è rimasto nell’ombra delle grandi ideologie della “liberté” e dalla “egalité”, figlie della Rivoluzione Francese.

Un fratello “ti sostiene”, dicevamo. Allora la Conoscenza è Buona quando permette a tutti i saperi di esprimersi e confrontarsi. Che provengano da culture dominanti o da culture che in questo momento occupano posizioni marginali; che siano conoscenze accettate come patrimonio dell’umanità o che, al contrario, siano ripudiate da chi si sente portatore di verità universali; che siano antichi saperi o nuove visioni: quando procedono verso uno spirito di fratellanza e condivisione, è la regia della Buona Conoscenza ad animarne lo sforzo evolutivo.