9° Simposio Internazionale del CMSU. Aree tematiche: Coscienza e Mondo

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Cos’è la coscienza? In principio qualcosa che può sperimentare solo colui che la possiede. Non si può “vedere” dall’esterno. Un modo di domandare rispetto alla coscienza relativamente a un “oggetto” determinato sarebbe chiedere “Ciao! C’è qualcuno lì?”. Questa domanda vuole dimostrare che la coscienza è ciò che permette di definirci come “qualcuno”, come una “persona”. La coscienza allora è l’essenziale della nostra esistenza. Letteralmente senza la nostra coscienza non esisteremmo. Noi siamo, al di là di tutto, portatori di coscienza. Naturalmente questo è solo un punto di vista.

Tutto questo include descrizioni e interpretazioni che derivano dal modo in cui noi umani sperimentiamo ciò che chiamiamo “coscienza”, ma se consideriamo la coscienza come ciò che permette agli esseri viventi di orientarsi e prosperare nel proprio ambiente, la definizione si dovrebbe estendere a tutte le forme di vita. In ogni caso vedremo sempre la coscienza in una relazione strutturale con il mondo.

La coscienza potrebbe anche essere definita come “l’apparato, meccanismo o ambito che mette in relazione le sensazioni provenienti dai sensi con i dati della memoria, per poter effettuare atti di apprendimento o riconoscimento degli oggetti che costituiscono il mondo”. In questo caso ne staremmo parlando da un punto di vista biologico, funzionale o informatico.

Hegel ha scritto un libro dal titolo “Scienza dell’esperienza della coscienza" e Chalmers si riferisce al tema dicendo che si tratta di un “problema difficile”. Sono numerosi i punti di vista dai quali si può tentare un’approssimazione a questo elusivo oggetto di studio, ma in questa area tematica affronteremo il tema da una prospettiva che afferma che la coscienza è stata storicamente e lo è oggi, il fattore fondamentale della vita umana e che la sua evoluzione e sviluppo sono requisiti essenziali per il superamento della sfida in cui ci troviamo oggi.

Spiritualità e trascendenza
Fin dagli albori della storia umana l’essere umano ha dovuto fare i conti con quello che si può definire il limite per eccellenza: la morte.

La scienza, la tecnologia, la filosofia e le religioni si sono confrontate e continuano a confrontarsi con quello che appare come un limite apparentemente invalicabile. Certamente si sono fatti notevoli passi avanti nella cura di molte malattie che in passato procuravano la morte prematuramente ma inesorabilmente questa si presenta ancora per tutti gli esseri umani, nessuno escluso. Alcuni sviluppi tecnologici inoltre aprono la possibilità di oltrepassare la morte quando ipotizzano di trasferire la coscienza su supporti extracorporei ma, al di là del fatto che questa possibilità si possa realmente concretizzare in futuro, resta ancora in piedi il grande tema del senso della vita di fronte al limite che rappresenta la morte.

Eppure qualcosa di nuovo sembra emergere nella realtà più intima dell’essere umano. Una nuova spiritualità che supera i limiti del ritualismo delle grandi religioni e si manifesta in ambiti che si credevano totalmente alieni o refrattari alla dimensione religiosa. Sono vere e proprie contaminazioni in cui la nuova spirituralità tenta di trovare il suo complemento in nuove forme intrise di tecnologia, informatica e viaggi spaziali. Una nuova ricerca verso una dimensione trascendentale dell’esistenza comincia a farsi strada nella condizione di totale disorientamento in cui versa l’essere umano.

Sarà questa nuova spiritualità in grado di suggerire una nuova concezione di essere emancipato dalla morte? Quale idea di trascendenza si farà strada nel cuore dell’essere umano?

La comunicazione nel secolo XXI
Il mondo è in crisi. Tuttavia si registrano azioni innovative che, alimentate dai popoli, travalicano le frontiere.

Allo stesso tempo, le forze dominanti, responsabili dei gravi problemi sociali e ambientali attuali, cercano di sostenere argomenti che rallentano i processi di cambiamento e acutizzano i conflitti, invertendo in molti casi gli importanti progressi degli insiemi sociali.

Come rompere i determinismi provocati da tali argomenti corporativi?

Come ampliare la libertà facendo uso dei mezzi di comunicazione comunitari e alternativi?

Come estendere la portata dei suoi contenuti?

Se internet è una possibilità in questo senso, può esso porre a rischio i diritti delle persone?

Tenendo presente che una comunità esiste solo se c’è comunicazione, come rafforzare tale comunicazione divulgando storie locali ispiratrici, come strumento per la trasformazione del mondo e per migliorare i vincoli tra le persone?

Che ruolo gioca l’arte come canale per riflessioni e dialoghi sui problemi attuali e sul futuro cui aspiriamo?

Ulteriori informazioni sul simposio sono disponibili al seguente link: http://2023.worldsymposium.org/it