Studio sulle manifestazioni della religiosità nei fenomeni sociali della nostra epoca

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Per lo sviluppo del presente studio, si sono seguiti i passi suggeriti nel Metodo Strutturale Dinamico del Nuovo Umanesimo.

Nella conferenza “La religiosità nel mondo d’oggi”, tenuta da Silo il 6 giugno 1986 a Buenos Aires, si dice: “Io penso che: 1° Negli ultimi decenni è sorto e si è sviluppato un nuovo tipo di religiosità; 2° Questa religiosità si lega ad un diffuso sentimento di ribellione; 3° E’ possibile che le religioni tradizionali vadano incontro a trasformazioni e riorganizzazioni sostanziali in conseguenza dell’impatto che subiranno da parte di questa nuova religiosità - nonché, naturalmente, in conseguenza dei cambiamenti vertiginosi che si stanno dando all’interno di tutte le società. 4° È altamente probabile che tutti i popoli del pianeta subiranno una sorta di grossa scossa di ordine psico-sociale di cui il nuovo tipo di religiosità cui abbiamo accennato costituirà un fattore determinante.

Nella conferenza viene poi esposta una serie di eventi di diversi campi (scientifico, sociale, artistico, religioso, ecc.) e diverse epoche in cui viene dimostrata l’esistenza di tale religiosità in espansione.

Per la definizione del termine ‘religiosità’ si utilizzerà la definizione del Dizionario del Nuovo Umanesimo (1996):

Sistema di registri interni attraverso cui un credente orienta i propri contenuti mentali in una direzione trascendente. La religiosità è molto legata alla fede, e questa può essere orientata in modo ingenuo, fanatico o distruttivo, o in modo utile (dal punto di vista dei riferimenti) in rapporto a un mondo i cui stimoli mutevoli o dolorosi tendono alla destrutturazione della coscienza.

La religiosità non comporta necessariamente la credenza nella divinità, come avviene nel caso della mistica buddista originaria. In questa prospettiva è possibile comprendere l'esistenza di una “religiosità senza religione”. Si tratta, in ogni caso, di una esperienza di “senso” degli accadimenti della vita umana. Simile esperienza non può neppure essere ridotta a una filosofia, a una psicologia o, in generale, a un sistema di idee.

Per ’direzione trascendente’ si intenderà, in questo studio, tutto ciò che oltrepassa i limiti della coscienza attuale, ciò che va al di là del conosciuto con l’intenzione di superare e/o trovare una risposta agli stimoli mutevoli e dolorosi cui è sottoposta la coscienza in determinate situazioni storico-sociali. Il presente studio parte da una visione dell’essere umano in cui la direzione trascendente è il motore stesso della storia e delle azioni umane.

Inoltre, anche se la religiosità si manifesta nell’esperienza personale come un “sistema di registri”, l’interesse sarà quello di svilupparne e studiarne le manifestazioni nei fenomeni sociali.

Il problema che si pone a questo punto è quello di riuscire a vedere dove e come questo nuovo tipo di religiosità si manifesti, non tanto dal punto di vista dei registri interni, ma quanto e soprattutto come scorgerne i correlati nei fenomeni sociali degli ultimi decenni. In sintesi, scoprire cosa, nei fenomeni sociali, sia indizio di una nuova religiosità.

Senza entrare nello studio specifico delle caratteristiche di religiosità nei fenomeni sociali, partiremo da una lista di definizioni tratte dal Dizionario del Nuovo Umanesimo e dalla stessa Conferenza “La religiosità nel Momento Attuale”, citate in precedenza.

Si fissa quindi una lista di caratteristiche osservabili che siano espressioni di religiosità, mettendo a fuoco, nel farlo, la religiosità stessa nelle manifestazioni sociali.

Lista degli indicatori di Religiosità:

  • si ha orientamento dei contenuti mentali in una direzione trascendente
  • c’è presenza di fede (fanatica, ingenua, distruttiva, utile)
  • non è legata necessariamente all’idea della divinità o ad una religione specifica
  • non è riducibile a una psicologia, un’ideologia o una filosofia
  • è una risposta agli stimoli dolorosi dati dalla disintegrazione della coscienza (per mancanza di futuro)
  • è un’esperienza di senso degli avvenimenti
  • è uno stato di coscienza, un sentimento
  • si manifesta con un diffuso sentimento di ribellione
  • l’individuo si sente nuovamente connesso con gli altri e prova un senso di appartenenza
  • si manifesta con caratteristiche semplici ed essenziali

Altri elementi (tratti da una trascrizione di una conversazione informale di Silo del 1993), che non si considerano indicatori, ma che sono comunque correlati della religiosità sono:

  • grandi cambiamenti nelle religioni tradizionali
  • grande commozione nella coscienza dei popoli
  • fattore determinante in una scossa di tipo psico-sociale
  • si manifesta come un ciclone
  • spazza via tradizioni e organizzazioni precedenti
  • nelle epoche pre-religiose la volontà personale sembra non essere più sufficiente poiché si ha la sensazione che forze più grandi, anonime e invisibili, agiscano. Per connettersi con esse occorre effettuare i procedimenti corretti (es. astrologia, numerologia, telepatia, spiritismo, occultismo).
  • nelle epoche pre-religiose avviene lo sviluppo di grandi centri umani, concentrati ed eterogenei: diverse culture e credenze si mescolano fra loro, creando forme e codici nuovi, sincretici (es. Roma tardo-imperiale).
  • le epoche religiose sono momenti di sintesi ed integrazione in cui si ha la strutturazione di forme eterogenee in un sistema più globale, che assorbe l’incoerenza dei sistemi precedenti.
  • le epoche religiose hanno caratteristiche quasi “primitive”, non nel senso di una regressione verso il passato, ma perché rappresentano il momento primigenio di una cosa nuova.
  • le manifestazioni di nuova religiosità sorgono più facilmente nei crocevia culturali, in luoghi che sono come frontiere "calde" da un punto di vista religioso
  • le irruzioni di nuove spiritualità (nuove rispetto alle religioni e alle credenze stabilite nei centri di potere), si verificano in momenti di crisi e si accompagnano a profondi cambiamenti sociali.